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Maestro di Isacco.

Pittore italiano. Affrescò le Storie di Isacco nella penultima campata (registro superiore) e alcune storie del Nuovo Testamento nell'ultima campata nella basilica superiore di San Francesco ad Assisi. Alcuni critici ritengono che questi affreschi siano da attribuire a Giotto, che li avrebbe eseguiti prima del ciclo delle Storie di San Francesco situate sulla parte inferiore delle pareti della navata. In effetti la formazione del M. di I. appare del tutto simile a quella del pittore fiorentino: evidente è l'influenza dello stile del Cavallini nei toni caldi del colore e nel denso chiaroscuro, ma la costruzione delle figure attraverso l'impostazione disegnativa, come pure la nettezza ed energia del segno, richiamano i modi di Cimabue (anch'esso peraltro precedentemente attivo nella basilica). Pure l'originalità e la sicurezza dell'impostazione spaziale fanno pensare alla mano di Giotto, nonostante il fatto che le figure presentino una relativa rigidezza, più tipica delle pitture degli artisti della scuola romana. Anche la minore maturità stilistica degli affreschi del Nuovo Testamento pongono in dubbio l'attribuzione a Giotto (ad esempio i riquadri della Resurrezione o del Pianto sul Cristo morto), ma, non avendo sicuri riferimenti cronologici, si può pensare a una progressiva evoluzione stilistica del medesimo artista. A favore della tesi dell'esecuzione giottesca rimane invece il fatto che, sebbene con minore precisione e potenza che nelle successive opere del fiorentino, lo spazio viene definito dai rapporti volumetrici tra le figure (fine XIII sec.).